«Una fotografia non è solo il frutto
di un incontro tra un evento e un fotografo; è un evento in sé, e con
diritti sempre più perentori - di interferire, di invadere, o di
ignorare quello che succede. Anche il nostro di senso di situazione è
oggi articolato dagli interventi della macchina fotografica. La loro
onnipresenza suggerisce persuasivamente che il tempo è fatto di eventi
interessanti, di eventi che val la pena di fotografare. Ciò a sua volta
autorizza a pensare che qualsiasi evento, una volta avviato, qualunque
siano le sue coordinate morali, ha bisogno di un completamento, perché
possa venire al mondo qualcos’altro, e cioè la fotografia. Una volta
concluso l’evento, continuerà a esistere la sua immagine, conferendo
all’evento stesso una sorta di immortalità che altrimenti non
avrebbe avuto. Mentre nel mondo persone reali uccidono se stesse o altre
persone persone reali. Il fotografo dietro il suo apparecchio, crea un
nuovo minuscolo elemento di un altro mondo: il mondo delle immagini, che
promette di sopravvivere a tutti noi».
" Susan Sontag"
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